A causa degli incendi che hanno infiammato la Panarotta molti turisti hanno preferito evitare questa meta. Bogazzi: "Zona tanto frequentata per i laghi, c'è molta più pubblicità per il turismo lacustre. Vedo molto poco interesse da parte delle amministrazioni locali e delle Apt. Molte le strutture dimenticate"
NOVALEDO. "Qui in Panarotta siamo stati abbandonati. E' una montagna che avrebbe un ottimo potenziale, ma non è ben gestita e soprattutto è poco pubblicizzata". Non ha dubbi su questo Marco Bogazzi, neo titolare del rifugio Malga Masi, intervistato da Il Dolomiti. "A causa degli incendi poi nell'ultimo mese sono state molte le disdette nelle nostre malghe".
A quanto pare la montagna sopra Levico e Novaledo non sembra essere gran meta di turisti, a detta di Bogazzi. "Essendo una zona tanto frequentata per i laghi, c'è molta più pubblicità per il turismo lacustre. Vedo molto poco interesse da parte delle amministrazioni locali e delle Apt a voler pubblicizzare soprattutto questo versante di montagna".
La Panarotta sembrerebbe essere stata dimenticata, visti i pochi interventi che sono stati fatti: "Non mancherebbe nulla a questo luogo. Qui ci sono diversi rifugi, da Malga Montagna Granda, Malga Masi allo Chalet Panarotta. Ma altrettante sono le strutture chiuse e fatiscenti, come nei pressi della seggiovia su Cima Esi. Perché non si investe anche qui?".
Bogazzi ha riaperto Malga Masi il 14 maggio scorso, dopo averla ristrutturato grazie agli aiuti del Comune di Novaledo: "La struttura era chiusa da un paio di anni - racconta - ho lavorato molto di più nel mese di maggio rispetto a ora. La mia malga si trova a 1.1713 metri di quota, a piedi è raggiungibile tra i 30 e i 45 minuti" (Qui articolo).
Se d'estate quindi la Panarotta sembrerebbe essere poco frequentata, anche d'inverno nonostante le piste da sci sembra esserci poco movimento. Bogazzi che si definisce un "grande amante della montagna", si è preso a cuore questa parte di territorio che vive 365 giorni l'anno. Durante la stagione invernale gestisce infatti con la moglie Federica Castellani anche Snowfamily per il noleggio di sci, ciaspole e altra attrezzatura per le piste, oltre che dare lezioni di snowboard.
"Sono originario di Firenze e sono maestro di snowboard da oltre 20 anni - spiega - da quando sono arrivato in Trentino. Anche d'inverno nessun turista fa la settimana bianca qui. Si è parlato tanto del bacino artificiale per l'innevamento: i lavori dovevano partire già quest'estate ma così non è stato".
Soltanto qualche mese fa era stato dato il via libera dalla Provincia di Trento al nuovo bacino di innevamento sulla Panarotta per un budget di circa 2 milioni. Non solo, la delibera di piazza Dante prevedeva anche la possibilità di sistemare le piste "Malga Montagna Granda" e "Variante Due", che ricadono sul territorio comunale di Pergine. "Tutte proposte che non si sono ancora realizzate", risponde il gestore di Malga Masi.
Quest'estate poi più incendi hanno colpito la zona. L'ultimo qualche giorno fa, quando le fiamme sono state domate soltanto grazie all'intervento del Canadair. "Si è parlato solo di quanto la Panarotta abbia bruciato, ma poco sul fatto che ora tutto sia tornato alla normalità. In quelle settimane ho lavorato molto meno, tante le persone che non si sono fidate a salire e alcune che hanno disdetto".
Una montagna che avrebbe bisogno perciò di molta più promozione, per cui si potrebbe fare molto di più, "soprattutto per noi abitanti della zona che qui stiamo tutto l'anno".